IDV Agora/Bi-polarismo

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Bipolarismo, no grazie.

Se qualcuno vi chiedesse qual è il sistema di governo migliore, non ho dubbi che rispondereste che è la democrazia. Ma chi sa qual è il sistema in cui una democrazia funziona? In questi ultimi tempi stiamo sempre più discutendo di quanto ci deluda, di quanto i partiti sembrino sempre più assomigliarsi, di come non riusciamo più ad identificarci nel partito che prima amavamo. Ci sentiamo traditi da partiti che sembrano ogni giorno più collusi e, diciamoci la verità, siamo smarriti, ma, da cittadini civili non vorremmo trovarci ad essere costretti ad astenerci dal voto alle prossime elezioni solo perchè ci sentiamo traditi ed indispettiti.

Se siamo qui e leggiamo queste righe significa che siamo cittadini interessati, informati, politicizzati, ma in democrazia il mio voto, ovvero quello di una persona come me e come voi che vorrebbe un futuro migliore, sano e funzionale per il nostro paese vale come quello di un cittadino che è completamente disinteressato, menefreghista e non politicizzato, è giusto? Non lo so, ma questa è la democrazia. Noi però possiamo fare cose che gli altri cittadini non fanno: evitare le vecchie e radicate posizioni ideologiche e cercare di capire com'è cambiata la democrazia nel nostro paese, perchè la ‘storia clinica’ della nostra democrazia è l'unica strada per riuscire, attraverso un 'consenso informato', a sfruttare l'unica sola cosa che possiamo utilizzare per migliorare le condizioni di questa nostra democrazia malata: la conoscenza.

Per capire da dove partire dobbiamo cominciare a sapere come si collocano oggi gli elettori italiani nell'asse più importante delle democrazie occidentali, ovvero l'asse sinistra/destra. Questo cosa vuole dire, vuol dire che se io chiedo alle persone: tu dove ti senti collocato politicamente? Ogni persona si collocherà o a destra o a sinistra. Ma nel nostro paese oramai sono sempre di più le persone che non si collocano, perchè per loro sinistra/destra non ha più alcun significato. Nel nostro paese gli elettori che non si collocano più sono il 20%, e quindi esiste un 20% di elettori (stiamo parlando di elettori informati, quelli come voi e noi, non di quelli non politicizzati) che non considerano più questa una risposta politica adatta alle loro attuali aspettative. Cosa interessa oggi ai partiti? Interessa prendere i voti di tutte quelle persone che non si collocano sull’asse destra/sinistra. Più aumentano gli elettori cosiddetti 'disancorati', ovvero tutti coloro che non si auto-attribuiscono più una vera collocazione, e più si destruttura il sistema politico. Per parlare ad elettori disancorati in un sistema politico destrutturato come il nostro ci vogliono parole semplici, messaggi semplici, ad esempio Berlusconi: come risponde agli elettori disancorati? Risponde negli ultimi di 20 secondi nel secondo dibattito con Prodi, quando Prodi non può più rispondere, copiando Bush Senior quando disse ‘read my lips, no more taxes’ e vinse le elezioni, ha usato la stessa tecnica ‘io vi tolgo l’ICI’, questo è il messaggio nella politica destrutturata. Nel nostro paese destrutturato la strategia vincente per le elezioni è continuare a contribuire alla destrutturazione, perchè in un paese dove tutti sanno cosa vuol dire sinistra, centro e destra lo spazio per i manipolatori è molto limitato. Una nuova strutturazione del nostro sistema politico renderebbe la democrazia del nostro paese solida e non lascerebbe più spazio ad avventurieri della politica.

Come abbiamo detto l’obiettivo principale dei nostri partiti oggi è prendere i voti di quel 20% di elettorato che non si colloca più. Facciamo un esempio: mettiamo che esistano due partiti, uno di destra e uno di sinistra, come fanno il partito di destra e quello di sinistra a prendere il voto degli elettori che abbiamo descritto prima? Si devono avvicinare alle preferenze dell'elettore mediano. Perchè direte voi? Perchè siamo in democrazia e quindi i due partiti che si contendono la vittoria (quelli che hanno la vera possibilità di vincere) devono riflettere le preferenze degli elettori che stanno al centro perché quelle preferenze sono le preferenze medie di tutti gli elettori. Ecco che così si hanno partiti che si assomiglino come una goccia d’acqua e che offrono agli elettori la stessa politica, le stesse scelte. Si avvicinano al centro perchè si vince le elezioni se ci si avvicina al centro politico, ovvero al centro della distribuzione delle preferenze. Come niente ci ritroveremo tutti a casa di Casini! Siccome siamo in democrazia questo è l'unico esito democratico, perchè un esito diverso da questo non rifletterebbe la media delle preferenze degli elettori e non sarebbe democratico, a meno di non dare due voti ad ogni elettore della sinistra estrema e due voti ogni elettore della destra estrema (ma questo non è democratico!).

Questo meccanismo cosa produce? Produce la sovranità popolare, quella a cui agognano tanto quelli che vogliono più democrazia diretta. Perchè i partiti, in queste condizioni, sono più intrappolati di quello che crede Beppe Grillo, perchè se vogliono vincere le elezioni non si possono spostare dalla posizione di centro, sono schiavi degli elettori! Perchè se un partito dà retta ai propri militanti, rimane anelastico e non si sposta dalle posizioni dove stanno le preferenze medie, perde le elezioni. I partiti politici, si sa, in un sistema che funziona, esistono per vincerle le elezioni. I partiti però non sono fatti solo da elettori, ma anche da militanti che sono legati all’identità, all’ideologia e convincere i militanti a spostarsi da posizioni su cui sono stati socializzati per posizioni lontane, diventa difficile, ma i grandi leader che riescono a farlo cambiano la politica di un paese.